Menumenu
Parma

San Francesco del Prato

Dal 1240, restauro 2021


Albano Poli

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Realizzazione
delle vetrate e del rosone



Cenni Storici


San Francesco del Prato fu costruita nel 1240. I frati francescani giunti da Assisi in quella che fu un’epoca aurorale per la cristianità, si insediarono a Parma e iniziarono a costruirvi il complesso di San Francesco che continuò ad essere sviluppato fino alle dimensioni attuali. Il carattere gotico dell’edificio, la leggerezza dell’architettura e la sua ampia spazialità interna, furono completamente stravolti in epoca napoleonica, quando non solo il convento ma la chiesa stessa furono trasformati in carcere: gli archi interni furono tamponati, le navate laterali suddivise in una moltitudine di celle, la navata centrale adibita a magazzino. La luce necessaria agli interni fu ottenuta con l’apertura di nuove finestre nel tessuto murario e solo in facciata ne vennero aperte venti. San Francesco rimase un penitenziario fino al 1992, anno in cui il carcere fu trasferito fuori città. Negli ultimi venticinque anni, l’edificio è rimasto in totale abbandono, fino al 2017, quando Diocesi, Demanio e Università di Parma iniziarono un percorso di collaborazione per il suo restauro. Il progetto, dopo due anni di lavori, e con un percorso esemplare per rigore metodologico e chiarezza di intenti, si è concluso nel 2021. Il 3 ottobre la chiesa di San Francesco è stata consacrata con grande partecipazione della cittadinanza e del mondo ecclesiastico e culturale.


Restauro San Francesco del Prato






Realizzazione delle nuove vetrate






Dettaglio rosone






Dettaglio vetrata

San Francesco del Prato
Prima del restauro
San Francesco del Prato
Dopo il restauro
Il nostro atelier ha partecipato ai lavori di restauro con la realizzazione delle nuove vetrate, a partire dalle monofore allungate e dal rosone di facciata. Le finestre che erano state aperte sono state infatti eliminate e il tessuto murario è stato riportato alla forma originaria anche se, coerentemente con l’idea progettuale, se ne possono tuttora percepire le posizioni in facciata, così da mantenere vivo il ricordo della storia dell’edificio.

Focalizzata dalle due monofore e dal rosone, la luce è tornata ad essere materia viva, che cambia con il variare del giorno e delle stagioni, facendo vivere il luogo con le sue precise traiettorie e i delicati riflessi cromatici.


Restauro San Francesco del Prato

San Francesco del Prato
Prima del restauro
San Francesco del Prato
Dopo il restauro


Restauro San Francesco del Prato

La luce del rosone nel solstizio d'estate



Come diverse chiese dell'epoca, anche San Francesco fu infatti costruita con l’asse disposto esattamente da est a ovest per cogliere particolari effetti di luce. Durante i solstizi, ad esempio, il sole filtra dal rosone illuminando l’abside e i suoi affreschi con un fascio diretto di luce.





Anche le vetrate e le finestre superiori delle navate laterali hanno ricondotto la luce al proprio ruolo, quello di accompagnare l’incedere nello spazio fino al presbiterio. Qui, le nove vetrate dell’abisde illuminano a raccolta lo spazio degli officianti.

La luce che penetra oggi nell’edificio ha ritrovato la sua funzione originale. Simbolo del divino come fonte di vita eterna è elemento impalpabile e al tempo stesso strutturale, coronamento della maestosa bellezza gotica della chiesa. Il suo spazio ampio e grandioso ha ritrovato anche grazie alla luce il suo messaggio spirituale e la sua funzione, di separazione, di meditazione e di raccolto silenzio.
San Francesco del Prato
L'interno della chiesa


San Francesco del Prato




Le vetrate sono state realizzate con vetro prodotto artigianalmente, ottenuto con sabbia quarzifera, calce, potassa, colorato con metalli nobili e soffiato a bocca. La sobrietà della decorazione riprende lo stile lineare e l’essenzialità degli elementi architettonici della chiesa. Il disegno a semplici riquadri geometrici e dai colori tenui è semplicemente sottolineato dalla legatura Tiffany, realizzata anch’essa interamente a mano dai nostri maestri vetrai. Il controvetro esterno antinfortunistico è realizzato con una pellicola speciale che riduce la trasmissione dei raggi ultravioletti del 99% evitando così i possibili degradi del sole sui dipinti e sugli affreschi interni. I serramenti sono stati conservati dove possibile, trattati in loco con carteggiatura e verniciatura con particolari vernici atossiche naturali. I nuovi telai sono stati realizzati in metallo verniciato ad effetto corten.



Dal progetto alla posa in opera




Progetto Arte Poli si è occupata di ogni fase dell'intervento. Dallo smontaggio delle vetrate esistenti, alla progettazione, realizzazione, trasporto e installazione delle nuove vetrate.

Montaggio del telaio in laboratorio

Trasporto delle vetrate



Installazione del controvetro interno del rosone




Il progetto di restauro



La storia complessa di San Francesco del Prato, la sua origine gotica e le sue trasformazioni nel tempo, si percepiscono oggi chiaramente grazie allo spessore del progetto di restauro, condotto dall’architetto Giorgio Della Longa e dall’ingegnere Giovanni Cangi. Nel procedere dei lavori, la chiesa ha rivelato nuove opere.
L’intervento di restauro degli affreschi, diretto da Silvia Simeti, ha rivelato inediti brani cinquecenteschi ora in fase di studio, e ha fornito nuove conoscenze sulle tecniche con cui furono resi alcuni importanti elementi decorativi dell’interno, tra cui il Cristo benedicente a bassorilievo, colorato con smalti preziosi, che funge da chiave di volta nell’abside.



Installazione delle vetrate



Restauro degli affreschi




Il Cristo benedicente

L’intervento è il risultato di un percorso esemplare per il rigore metodologico e per la trasparenza degli intenti, capace di coinvolgere anche per questo motivo il pubblico, la popolazione, le associazioni del territorio, ed è giunto a compimento anche grazie all’intelligenza della campagna di raccolta fondi. Oggi San Francesco del Prato è un luogo di riconciliazione con la storia e con la fede, non solo di culto ma di autentica cultura, pronto a percorrere un nuovo e speriamo luminoso capitolo della nostra storia.



Il cofanetto, realizzato per la raccolta fondi dedicata al restauro, contiene una sezione ricavata dalle grate carcerarie.




Fotografie: Archivio Progetto Arte Poli, Giuseppe Bigliardi, Francesca Bocchia, Matteo Fornari.
Fonti: www.sanfrancescodelprato.it




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