Vetro e bronzo
Trasparenza, densità e colore
Il portale d'ingresso
Il vetro soffiato azzurro è lo sfondo sul quale si stagliano le figure ad alto rilievo dell’Angelo annunciante e di Maria, realizzate in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa e rifinite con patina brunita.
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I portali laterali in bronzo, ottenuti con la tecnica della fusione a cera persa,
si distinguono per la finitura materica e astratta che valorizza la semplicità della texture e riprende i colori delle rispettive vetrate soprastanti.
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La vetrata che divide l’aula principale della chiesa dalla cappella feriale offre una soluzione artistica all’esigenza di separare i due ambienti della chiesa.
La figurazione simbolico astratta dell’eucarestia si concentra nella parte superiore della porta, mentre la trasparenza
della parte inferiore consente la contemplazione del tabernacolo, posto nella cappella feriale, a tutta l’assemblea che può così assistere alle funzioni religiose anche da questo spazio.
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Il pane spezzato è il tema ripreso anche nel tabernacolo, realizzato in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa.
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Vetrate dell'abside
Il pane spezzato è il gesto che fa riconoscere Gesù e
richiama all’ultima cena quando è stata istituita l’Eucarestia.
La sua forma circolare, che si sviluppa in tutte le tre alte vetrate, ricorda il disco luminoso del sole: dopo la notte arriva il giorno, dopo la morte è il tempo della resurrezione.
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Dodici grandi luci ad ogiva svolgono il tema della Redenzione attraverso due episodi salienti, a destra l'Annunciazione e a sinistra la Donna vestita di sole.
Sviluppati con una concezione "cinematografica", i racconti si srotolano come pergamene orizzontali senza interruzione,
come se passassero attraverso lo spessore degli archi, con l'effetto di due vetrate uniche che corrono sulle pareti.
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Il rosone di facciata rappresenta la croce gemmata interpretata in modo simbolico-astratto: la croce "centro del mondo", è costruita da fitti raggi luminosi, simbolo dell’unità del mondo redento dalla croce.
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La parete vetrata che separa l’area del Confessionale valorizza la funzione liturgica di questo spazio. Le incisioni, e il sapiente utilizzo del vetro soffiato a bocca placcato, creano esternamente un'opera artistico-funzionale ed internamente un luogo raccolto per celebrare il sacramento del perdono.
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Altare
Astrazione e simbolismo caratterizzano anche l’altare e la rispettiva pavimentazione, concepiti come un’unica opera.
L’altare è realizzato in marmo bianco e sulla diversa lavorazione del fronte la pietra diviene ancora una volta Pane Eucaristico.
Il mosaico del pavimento, realizzato anch’esso in marmo bianco e tessere in vetro dorato, sottolinea con segni concentrici la centralità della liturgia.
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Ambone
Realizzato in marmo bianco come il resto dell’arredo, l’ambone è di forma avvolgente ed il leggio atto ad accogliere la Parola di Dio è anch’esso in pietra. La sua forma semi circolare evoca la pietra ribaltata all’apertura del sepolcro, da esso e sulla parte anteriore dell’ambone compare un’"esplosione di luce" una "folgore".
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La Sede
Sedute laterali e sede del celebrante sono realizzate in marmo bianco e poste su un gradino, per essere visibili dall’assemblea intera.
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Scultura Mariana
Realizzata in bronzo con l’antica tecnica della fusione a cera persa, questa scultura reinterpreta il Sacro Cuore di Maria in quanto Madre: la fiamma della fede, arde viva ed imperitura attraverso tutte le difficoltà della sua vita terrena.
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Marmo e terracotta
Dialogo compositivo e materico
Realizzate in seguito all’installazione delle prime opere, Via Crucis e Via Matris completano la rappresentazione iconografica della liturgia e rendono ancora più articolate le sue funzioni.
Via Matris e via Crucis sono concepite all’unisono, pur nelle diverse modalità di realizzazione.
La relazione tra le due Vie è data dall’utilizzo sapiente dei materiali, marmi dai colori tenui nella Via Matris e terracotta rossa su cristallo per le stazioni della Via Crucis. I colori tenui prevalenti nella Via Matris diventano incisivi ed emergono con l’utilizzo più consistente del marmo Rosso Veronese nelle stazioni in comune con la Via Crucis, ponendosi in dialogo con il rosso della terracotta scelta per quest’ultima.
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