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Restauro

Abbazia di Santa Giustina, Padova

Restauro conservativo delle vetrate
Albano Poli


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Realizzazioni vetrate artistiche




Cenni storico artistici


La basilica abbaziale di Santa Giustina è una straordinaria testimonianza del passaggio di epoche, stili e poteri, che ancora oggi trasmette il significato della sua originaria costruzione: rendere omaggio ai martiri del primo cristianesimo padovano. È situata in Prato della Valle, dove sorse infatti sul luogo di sepoltura di Giustina martire, uccisa a soli sedici anni nel 304 durante le ultime persecuzioni contro i cristiani. L'originaria Basilica Paleocristiana, già affiancata da un monastero benedettino, fu in parte distrutta da un terremoto nel 1117. Ricostruita in seguito con il materiale crollato, Santa Giustina rimase un cantiere aperto per vari secoli fino alla ricostruzione del XVI secolo, opera di Andrea Briosco ed in seguito di Andrea Moroni e Andrea da Valle.




Facciata della abbazia di Santa Giustina a Padova

BASILICA DI S. GIUSTINA. Con i suoi 118,5m di lunghezza e 82m di larghezza, la Basilica è tuttora uno degli edifici religiosi più grandi del mondo, fusione esemplare dello stile imperiale romano con il gusto tardo rinascimentale.
La Basilica di Santa Giustina, adiacente alla più frequentata Basilica di Sant'Antonio, è la più antica testimonianza storica, artistica e cristiana di Padova romana.


L'edificio è tra i più importanti luoghi sacri del mondo e detiene numerosi primati. Basti pensare che le sue dimensioni la rendono una delle basiliche più grandi al mondo e che le sepolture custodite al suo interno comprendono quelle di San Luca Evangelista e di San Mattia. Esemplare anche nell'architettura, che testimonia un'originale sintesi di stili ed epoche diverse, Santa Giustina è arricchita da numerose opere d'arte, quali dipinti, sculture, affreschi e manufatti di altissimo pregio. Visitare questa Basilica significa percorrere gran parte della storia dell'arte italiana, cogliendone la sua radicata vocazione per la fede e la religiosità cristiane.

BASILICA DI S.GIUSTINA


BASILICA DI S.ANTONIO




Restauro conservativo delle vetrate


Lo spazio interno della Basilica è grandioso e insieme raccolto, armonioso nell'equilibrio di pieni e vuoti.
Le vetrate oggetto di restauro sono tornate a mettere in luce la solennità e la chiarezza dell'architettura caratterizzata dal sistema di cappelle e di cupole.





  • Vetrate oggetto dell'intervento


  • A Rosone di facciata
  • B Rosone destro di transetto sinistro
  • C Rosone sinistro di transetto destro
  • D 3 Monofore di transetto sinistro
  • E 2 Monofore sottostanti il cupolino
  • F Ovale cappella della pietà





Stato di degrado delle vetrate


Le vetrate oggetto di restauro si presentavano danneggiate, con parziale distacco di alcuni pannelli, fratture e distacco di frammenti. Il degrado della tramatura e il parziale distacco dei tondini di sostegno aveva inoltre provocato in numerosi pannelli dei forti imbarcamenti. Il disegno geometrico a rulli, tipico della tradizione, ricorre in quasi tutte le vetrate, con le eccezioni del rosone di facciata e dell'ovale. Nel rosone di facciata, i rulli sono infatti impreziositi da un simbolo composto da una corona, due palme e una spada. Nell'ovale della cappella della pietà troviamo invece un semplice disegno geometrico a rombi regolari.



Degrado delle vetrate prima del restauro




Vetrate dopo il restauro



Rosone di facciata




Ovale cappella della pietà


Dettaglio ovale




I principi classico-rinascimentali della simmetria e della corrispondenza armonica tra elementi si ritrova in tutto l'edificio. Le cappelle laterali si corrispondono infatti tra le opposte navate per l'architettura dell'altare, la qualità dei marmi, il disegno del pavimento e infine le vetrate.









L'intervento di restauro si sviluppa in numerosi passaggi e fasi di lavorazione. Dallo smontaggio delle vetrate al trasporto presso i nostri laboratori, dall'analisi per identificare le diverse tipologie di intervento alla realizzazione delle nuove vetrate con i nuovi rulli, dalla pulizia e ripristino delle aree meno danneggiate, fino all'installazione delle nuove vetrate con messa in sicurezza e ponteggio.





Ogni fase di lavorazione è eseguita direttamente dal nostro staff.


Rimozione dei tondini metallici
Rimozione dei tondini metallici
Sostituzione delle tessere vitree rotte
Sostituzione delle tessere vitree rotte


Pastinatura
Pastinatura


Sistemazione dei supporti dei todini metallici
Sistemazione dei supporti dei todini metallici


Pulitura finale
Pulitura finale

Cenni storico - artistici




L'impianto a croce latina risulta articolato ma nello stesso tempo chiaro e solenne. Nelle varie campate della navata e delle crociere si ripete come unico motivo la cupola, che poggia mediante pennacchi su un quadrato di quattro arconi a tutto sesto, i quali si scaricano sui sostegni verticali. Colonne e paraste dividono lo spazio interno in tre navate, con ben 20 cappelle che si aprono, 10 per lato, sulle navate laterali. Sulla copertura, costituita da un sistema di cupole che è tipico della maniera veneta, spicca in posizione centrale la statua di Santa Giustina. Sulla facciata, incompiuta, si aprono il grande rosone, alcune più piccole aperture e quattro nicchie vuote su cui sono state collocate, in occasione del Giubileo del 2000, altorilievi raffiguranti gli Evangelisti. Disposti in modo simmetrico, a precedere la facciata, due grandi grifi stilofori di età romanica già parte della più antica facciata d'età paleocristiana. L'imponente fiancata esterna rivolta a nord mostra la complessità dell'edificio: le navate, le grandi mezzelune, i grandi rosoni, l'intervallarsi del cotto alla pietra bianca.
Lo spazio interno della Basilica è grandioso e insieme raccolto, armonioso nell'equilibrio di pieni e vuoti. Tra i diversi capolavori che si possono ammirare al suo interno, la grande pala dell'altare maggiore che rappresenta il Martirio di Santa Giustina, realizzata da Paolo Veronese; lo splendido coro ligneo di gusto manieristico intagliato da Riccardo Taurigny, la Cappella di San Luca dove si trova il sarcofago che secondo la tradizione conserva le spoglie dell'autore degli Atti degli apostoli e del Vangelo di Luca; Cappella della Pietà, capolavoro del barocco; il corridoio dei martiri con il pozzo delle reliquie e il prezioso sacello di San Prosdocimo, preziosa testimonianza di architettura paleocristiana; il coro vecchio impreziosito da stalli lignei con vedute prospettiche realizzate nella seconda metà del Quattrocento. Nei primi anni del Novecento, Papa Pio X la elevò al rango di basilica minore.



Martirio di santa Giustina, Paolo Veronese, 1572



Martirio di San Placido, Luca Giordano 1676



Altare e arca di san Luca, scuola pisana 1313



Cappella della Pietà, Filippo Parodi 1689



Cappella del santissimo Sacramento, soffitto affrescato di Sebastiano Ricci, 1700 ca



Martirio dei Santi Cosma e Damiano, Antonio Balestra 1718


photo credits: Wikipedia

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