La basilica
La Basilica di Santa Maria della Quercia sorse intorno ad una tegola dipinta raffigurante la Vergine con il Bambino. Nella seconda metà del ‘400, in seguito ad un’epidemia di peste, la popolazione eresse infatti a devozione mariana una capanna di legno per custodire il dipinto. In questo luogo, nel 1470, i Domenicani vollero costruire la Basilica che si distingue oggi come un capolavoro del Rinascimento.
La tegola dipinta raffigurante la Vergine con il Bambino
Altare devozionale - Andrea Bregno
L'intervento
Il nostro intervento per questo straordinario luogo di fede si concentra intorno ai fulcri liturgici dell'ambone e dell'altare maggiore. Le nuove opere sono state realizzate con l’intento di creare un dialogo tra esse e l’ambiente esistente, in particolare con il monumentale altare devozionale che fu scolpito da Andrea Bregno, maestro di Michelangelo, dove ancora oggi è custodito il dipinto della Vergine.
Opere realizzate:Ambone, altare maggiore, sede e scanni.
Opere realizzate:Ambone, altare maggiore, sede e scanni.
L'ambone
Il nuovo ambone in marmo di Carrara riprende lo stile dell’importante altare devozionale. La struttura, le figure ad altorilievo, i fregi e i motivi architettonici sono stati infatti realizzati con l’obiettivo di creare un dialogo con quest’opera maestosa.
bozzetto originale
L'ambone
Fase di lavorazione
Sui tre lati dell’ambone spiccano incorniciati da edicole le figure in altorilievo di Santa Rosa, Santa Lucia Filippini e San Bonaventura, patroni della Diocesi di Viterbo. Insieme ad essi, alla base, sono scolpiti in bassorilievo i simboli dei quattro evangelisti.
Altorilievo di Santa Rosa
Altorilievo di Santa Lucia Filippini
Altorilievo di San Bonaventura
Tra i molti elementi decorativi che richiamano lo stile preesistente, spicca il leggio dell'ambone nel quale è stato ripreso l'acroterio a forma di foglia che corona l'altare devozionale.
Acroterio dell'altare devozionale e il leggio dell'ambone.
Bassorilievi altare maggiore
Il rimando tra i due fulcri liturgici, ambone e altare maggiore, è reso anche con l’inserimento in quest’ultimo di medaglioni scolpiti a bassorilievo che raffigurano l’agnello immolato, la quercia, il leone e la palma, elementi dello stemma di Viterbo.
A completamento dell’altare, per la nuova mensa sono state realizzate cinque croci scolpite, inserite agli angoli e al centro della lastra di marmo.
A completamento dell’altare, per la nuova mensa sono state realizzate cinque croci scolpite, inserite agli angoli e al centro della lastra di marmo.
Bassorilievo dell'altare maggiore
Dettaglio bassorilievo laterale
Dettaglio delle croci scolpite
Sede e scanni in marmo di Carrara
Anche la sede e gli scanni, realizzati nello stesso marmo di Carrara, riprendono in modo più essenziale gli elementi decorativi dei fuochi liturgici.
Bozzetto originale
Le panche laterali sono realizzate in legno e sapientemente dipinte a mano per accordarsi con gli altri elementi.
Fasi della realizzazione
Panche laterali in legno e dipinte a mano
Basilica di
S.Maria della Quercia
Le nuove opere si inseriscono armoniosamente nell’insieme della Basilica che fu oggetto del lavoro di molti importanti artisti dell’epoca rinascimentale.
Giuliano da Sangallo ne elaborò il progetto, Antonio da Sangallo il Giovane progettò il soffitto a lacunari decorato in oro zecchino, del Ghirlandaio sono gli affreschi ai lati del tempietto, le lunette in terracotta invetriata delle facciate furono create da Andrea della Robbia mentre Andrea Bregno, maestro del giovane Michelangelo, scolpì l'altare devozionale che ancora oggi custodisce il dipinto della Madonna della Quercia e che ha dettato lo stile di questo nostro intervento.
Altare devozionale - Andrea Bregno
Soffitto - Antonio da Sangallo il Giovane
Lunette della facciata - Andrea della Robbia