Patrimonio dell'UNESCO dal 2021, la Cappella degli Scrovegni è ben nota per il ciclo di affreschi che Giotto vi dipinse all’inizio del Trecento.
Rivoluzionari per la concezione spaziale e per l’umana solidità delle figure, gli affreschi di Giotto influenzarono infatti profondamente la storia dell’arte, anticipando di un secolo le innovazioni del Rinascimento.
Rivoluzionari per la concezione spaziale e per l’umana solidità delle figure, gli affreschi di Giotto influenzarono infatti profondamente la storia dell’arte, anticipando di un secolo le innovazioni del Rinascimento.
Obiettivo del progetto
Obiettivo dell’intervento è la conservazione e il ripristino delle vetrate artistiche, recuperandone l’estetica originale e con essa il rapporto tra la luce e gli affreschi trecenteschi di Giotto.
Le vetrate oggetto dell’intervento sono la trifora di facciata, le sei monofore di navata, le vetrate dell’abside e della sacrestia.
Le vetrate oggetto dell’intervento sono la trifora di facciata, le sei monofore di navata, le vetrate dell’abside e della sacrestia.
Esterno - Cappella degli Scrovegni
Le vetrate restaurate
La trifora di facciata
Monofore di navata
Le due monofore e il rosone dell'abside
Stato di fatto
Le vetrate mostravano un esteso degrado. I piombi di legatura delle vetrate di abside non reggevano i rulli, molti dei quali risultavano fratturati e con numerose infiltrazioni. Numerose anche le frecce di imbarcamento dei pannelli. Nelle vetrate di navata i rulli risultavano più integri ma decisamente opachi e poco luminosi. Il controvetro esterno posto a protezione, con le sue numerose aperture per il ricircolo dell’aria, aveva infatti favorito l’infiltrazione e l’accumularsi nel tempo di polvere e detriti.
Le fasi di lavorazione
SMONTAGGIO DELLE VETRATE
Le vetrate sono state smontate dalle rispettive sedi rimuovendo, ove presenti, le componenti mobili del telaio. Una volta rimosse le viti di sostegno i pannelli sono stati posti in casse preassemblate su misura, con imballaggio realizzato in polistirolo, interponendo carta di riso ad evitare il contatto diretto con la vetrata. Una volta raggiunti i nostri laboratori le vetrate sono state disimballate e rimosse dai loro telai in ferro. La rimozione dai telai prevede, oltre all’apertura degli stessi l’apertura dei fili di rame che tengono la vetrata fissata ai tondini metallici di sostegno.
Rilievi
Tutti i pannelli sono stati fotografati in luce trasmessa e riflessa. Sono stati eseguiti i rilievi grafici che hanno messo in evidenza oltre a fratture, indebolimenti della tramatura e frecce di imbarcamento, anche le differenze tra i pannelli costituenti le vetrate
Pulitura
Con l’ausilio di appositi solventi sono stati rimossi con facilità i residui di stuccatura che sigillavano le vetrate ai telai metallici e la patina polverulenta superficiale nonché il degrado costituito da macchie di vernice. Successivamente sono stati rimossi i fili di rame di ancoraggio ai tondini metallici di sostegno. La rimozione delle stuccature ha consentito così un’analisi più dettagliata dei piombi perimetrali e il completamento del rilievo, nonché di valutarne la sostituzione.
Ripristino tessere vitree
Rimozione delle sigillature in silicone e pulitura del trafilato in piombo. Estrazione dei rulli fratturati mediante sollevamento dell’ala e pulitura. Incollaggio dei rulli fratturati recuperabili con resina acrilica ad indurimento UV.
Ripristino piombatura
Dove i piombi costituenti la tramatura non risultavano particolarmente deteriorati, i rulli sono stati reinseriti ripiegando le alette del trafilato. Dove il trafilato originale era particolarmente deteriorato si è operata un’integrazione dello stesso con una lamina in piombo opportunamente modellato e saldato alla tramatura originale. Nel caso di rulli particolarmente deteriorati si è optato invece per la sostituzione degli stessi.
Pastinatura come da ricetta tradizionale con olio di lino cotto, gesso e nerofumo. L’applicazione, oltre alla completa sigillatura della vetrata, interessa tutta la superficie della tramatura dei piombi conferendo un’ulteriore protezione sovrastante la patina passivizzante tipica del piombo. Saldatura dei nuovi rametti per il sostegno della vetrata mediante ancoraggio ai tondini metallici del telaio.
Restauro intelaiature
Il restauro delle componenti fisse e mobili dei telai ha previsto la rimozione della vernice e dell’ossidazione superficiale decoesa con l’utilizzo di spazzole e bisturi e l’applicazione a pennello di convertitore di ruggine. In alcuni punti sono emersi pigmenti rosso arancioni, con molta probabilità precedenti trattamenti protettivi a base di Minio.
Posa in opera
Sulle componenti fisse dei telai e sulla grata esterna sono stati montati i pannelli comprensivi di telaio e trasportati presso la Cappella degli Scrovegni per l’installazione con particolare attenzione è stata alla sigillatura e alle guarnizioni lungo il perimetro degli antelli apribili. Una volta ultimato il montaggio e smontati i ponteggi è stato possibile apprezzare il risultato dell’intervento, la ritrovata luminosità e trasparenza.
L'intervento è stato eseguito in collaborazione con l’Università di Padova, che si è occupata della ricerca d’archivio e delle analisi scientifiche fatte sui campioni di vetro, e con l’attenta supervisione del Comune di Padova.