Le immagini di Maria nella cultura Sudamericana

I mosaici collocati presso i Giardini Vaticani riproducono fedelmente le immagini iconografiche, elaborate nel tempo, di Maria nella cultura sudamericana. È un percorso di fede che attraversa l’arte e la storia dei luoghi, così come in ogni immagine si rivela la devozione di ciascun popolo a Maria.

Vergine dei Trentatré

Uruguay

La Vergine dei Trentatré è tra le iconografie mariane più diffuse in Uruguay. L’immagine è riconducibile a una piccola statua, alta 36 cm, proveniente secondo la tradizione dalle missioni dei Gesuiti. È venerata dal 1825, quando, durante la lotta per l’indipendenza del Paese, alcuni patrioti affidarono a Maria la propria impresa che fu poi coronata da successo.

I combattenti erano trentatré e per tale motivo l’immagine ha questo nome.
Il santuario a lei dedicato, nella città di Florida, fu visitato l’8 maggio 1988 da papa Giovanni Paolo II, che in tale occasione recitò un solenne atto di affidamento della Chiesa dell’Uruguay e di tutto il popolo alla Madonna.
Il tradizionale pellegrinaggio al santuario si tiene ogni anno, il 13 novembre.

Vergine dei Trentatré
Vergine dei Trentatré

Vergine di Alta Gracia

Repubblica Domenicana

Nell’ex isola di Hispaniola, oggi Repubblica Dominicana, sorse il primo santuario d’America: Nostra Signora di Altagracia, situato nell’allora Villa de Higüey. Diverse storie attestano l’origine della Virgen de la Altagracia nella Repubblica Dominicana, tra cui quella del canonico Luís Gerónimo de Alcocer, che nel suo racconto del 1650 afferma che furono Alonso e Antonio de Trejo, due gentiluomini di Placencia in Estremadura, i primi a portare l’immagine della Madonna di Altagracia sull’isola, nel 1506.

Incoronata da Papa Pio XI e da Papa Giovanni Paolo II, la Vergine di Alta Gracia è stata proclamata patrona nazionale nel 1924. Oggi, tutti i domenicani, anche i non credenti, acclamano la Vergine di Altagracia nei loro momenti di dolore e di gioia.

Madonna di Caacupè

Paraguay

La Madonna di Caacupé è un’icona molto diffusa in Paraguay e la sua devozione, oggi popolarissima, nacque secondo la leggenda da un indio guaranì che invocò l’Immacolata per salvarsi dall’attacco di una tribù ostile. Nel corso dei secoli successivi, alla Madonna di Caacupé furono attribuiti molti miracoli, tra i quali il ritiro delle acque del lago Ypacaraí che con la grande inondazione del ‘600 minacciava di distruggere le popolazioni vicine. Fu da allora che il popolo la chiamò la Vergine dei Miracoli.

Vergine di Copacabana

Bolivia

La storia della Vergine di Copacabana inizia nella metà del ‘500, quando il giovane Tito Yupanqui, con la frequentazione del Catechismo diffuso a Copacabana dai frati domenicani, sviluppò una forte devozione per la Madonna.

La sua devozione per Maria era talmente forte da spingerlo a creare con le sue mani una vera e propria opera, una scultura, che tuttavia non apparve abbastanza bella per essere collocata nella chiesa del suo villaggio. Tito passò la vita a studiare le arti presso diversi maestri, senza mai raggiungere l’approvazione dei religiosi del tempo. Finché un giorno l’immagine stessa iniziò a sprigionare bagliori di luce che furono visibili a tutti.

Il sindaco di Omasuyo, a cui apparteneva Copacabana, soddisfatto dell’immagine, ne ordinò il trasferimento immediato in città, per la gioia di Tito Yupanqui. La venerazione alla Virgine di Copacabana è diffusa non solo in Bolivia, ma anche in Argentina, Brasile, Cile, Colombia e Perù ed anche in Spagna. Il 1 agosto 1925 fu incoronata e dichiarata “Regina della Nazione”.

Vergine di Copacabana

Vergine del Quinche

Ecuador

L’immagine di Nostra Signora del Quinche deriva da una scultura in legno del XVI secolo attribuita a don Diego de Robles, scultore spagnolo stabilitosi a Quito intorno al 1575. La storia narra che in quell’epoca gli indigeni di Lumbisí desiderassero un’immagine della Vergine e quindi contrattarono con lo stesso scultore spagnolo che scolpì l’immagine, ma i Lumbisi cambiarono idea o non poterono pagare il prezzo concordato, fatto sta che l’immagine fu riportata al laboratorio dello scultore.

Nel frattempo, gli indios di Oyacachi, incuneati nella regione montagnosa orientale, ricevettero la visita prodigiosa di una signora con il suo bambino, che per tre volte parlò con loro, promettendo di liberarli dalla piaga delle ossa che divorava i bambini se essi in cambio avessero chiamato il missionario di El Quinche perché insegnasse loro la nuova religione cristiana. Fu così che l’immagine andò in possesso a questa tribù.

La Vergine del Quinche racchiude tutta la tradizione religiosa dell’Ecuador e nel 1931 la stessa fu coronata come Patrona e Regina dell’Ecuador da parte dell’Arcivescovo Manuel Maria Polit. Nel 2015 Papa Francesco visitò il Santuario della Madonna riconoscendo la sua importanza religiosa.

Vergine del Quinche

Vergine di Chiquinquirá

Colombia

Nostra Signora del Rosario di Chiquinquir è il soggetto mariano più antico dell’arte colombiana del periodo coloniale. Risalente al 1560, fu realizzato su volontà dei frati Domenicani spagnoli che lo vollero a emblema del Santuario di Chiquinquirà, paese nella regione andina a 2700m di altitudine, con lo scopo di infondere la fede negli indios e nei coloni. 

È un soggetto che ha un ruolo decisivo nella storia dell’arte sacra, in quanto è ad esso che si fa risalire il nuovo filone iconografico della Vergine del Rosario. La Vergine è infatti rappresentata con un imponente rosario di corallo mentre sorregge il bambino. 

Attorno a lei, Sant’Antonio da Padova e Sant’Andrea con gli elementi che ne identificano chiaramente le rispettive iconografie, il saio francescano con i tre nodi e la croce decusse. La Vergine del Rosario rappresenta oggi la Regina e Patrona della Colombia.

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