29 giugno - 22 dicembre 2021 | Galleria Arte Poli, Roma
COOPERATORES VERITATIS
70 anni dall'ordinazione sacerdotale di Joseph Ratzinger,
Benedetto XVI
Benedetto XVI
A 70 anni dall’ordinazione sacerdotale di Joseph Ratzinger si delinea in modo sempre più preciso il ruolo e l’importanza di Benedetto XVI. Le immagini e gli oggetti, esposti per la prima volta in occasione di questa mostra grazie al Museo Dei Papi, vogliono essere una testimonianza del suo percorso di fede, coraggio e determinazione. L’ampiezza della sua visione culturale si può cogliere anche nel ritratto di cui ho diretto con mio figlio Paolo l’esecuzione e che vuole essere il nostro omaggio alla figura di questo Papa straordinario.
Albano Poli
Albano Poli
Mostra organizzata con la collaborazione del
e con il patrocinio di
e con il patrocinio di
Il Ritratto
Il ritratto di Benedetto XVI si ispira per ambiente e composizione al dipinto di Benjamin von Block raffigurante Alberto Sigismondo di Baviera, Vescovo di Frisinga.
Papa Benedetto XVI appare sorridente, raffigurato come in uno dei numerosi incontri con importanti personalità politiche o religiose avvenuti durante il suo pontificato. Molti dettagli caricano l’opera di significato a partire dal mappamondo su cui poggia la mano, un richiamo alla Dichiarazione “Dominus lesus” circa l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa, documento firmato da Joseph Ratzinger nell’agosto 2000 in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Papa Benedetto XVI appare sorridente, raffigurato come in uno dei numerosi incontri con importanti personalità politiche o religiose avvenuti durante il suo pontificato. Molti dettagli caricano l’opera di significato a partire dal mappamondo su cui poggia la mano, un richiamo alla Dichiarazione “Dominus lesus” circa l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa, documento firmato da Joseph Ratzinger nell’agosto 2000 in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Alberto Sigismondo di Baviera, Vescovo di Frisinga, dipinto da Benjamin von Block
Oggetti e significati.
Alla scoperta di alcuni simboli che arricchiscono l'opera.
Alla scoperta di alcuni simboli che arricchiscono l'opera.
Il dipinto raffigurante Benedetto XVI segue un procedimento consolidato nella tradizione ritrattistica che consiste nell'inserire oggetti di importanza simbolica. Sono elementi che raccontano il carattere del soggetto rappresentato, ne indicano i gusti e le passioni, raccontano di luoghi ed eventi anche lontani nel tempo, ma lo fanno in modo implicito, quasi sommesso perché a prima vista si celano in modo naturale nella composizione. Per essere compresi richiedono infatti la conoscenza e la partecipazione attiva dell'osservatore. Eccone alcuni.
Il mappamondo è un richiamo alla Dichiarazione "Dominus Iesus" circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa, un documento firmato da Joseph Ratzinger nell’agosto 2000 in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
La scultura di Sant’Agostino è un richiamo agli studi teologici e ai suoi numerosi scritti. Sant’Agostino da Ippona è infatti uno dei suoi principali punti di riferimento oltre a essere uno dei primi e più importanti dottori della Chiesa.
Il dipinto raffigurante il miracolo di San Corbiniano. È qui ben visibile la Cattedrale di Frisinga richiamo all’Episcopato di Joseph Ratzinger nella diocesi di Monaco-Frisinga e sullo sfondo la città di Roma con la cupola di San Pietro richiamo al Pontificato.
La cornice del dipinto si ispira alle cornici architettoniche del soffitto affrescato della cappella sistina, mentre la conchiglia al centro del lato superiore è un evidente richiamo allo stemma pontificale scelto dal pontefice, simbolo dell’incommensurabilità divina mediante la metafora agostiniana del bambino e il mare.
Il volto di Benedetto XV a cui il pontefice si è ispirato per la scelta del nome, la scultura tiene in mano un rametto di ulivo simbolo del grande impegno per la pace durante il primo conflitto mondiale.
Il pianoforte e lo spartito sono simboli della passione di papa Ratzinger per la musica. Mozart è raffigurato in un piccolo busto e lo spartito è quello della Cantata Wachet auf, ruft uns die Stimme di J. S. Bach che portò Benedetto XVI a dire “Sentendo questo si capisce: è vero; è vera la fede così forte, e la bellezza che esprime irresistibilmente la presenza della verità di Dio”.
Alcuni degli oggetti e delle immagini in mostra
COOPERATORES VERITATIS
Come motto episcopale ho scelto due parole della terza lettera di San Giovanni: “collaboratori della verità”, anzitutto perché mi pareva che potessero ben rappresentare la continuità tra il mio compito e il nuovo incarico: pur con tutte le differenze si trattava e si tratta sempre della stessa cosa, seguire la verità, porsi al suo servizio. Benedetto XVI