Il ritratto
Il ritratto di Mons. Adriano Tessarollo, vescovo uscente di Chioggia condensa in un’immagine diversi aspetti della sua personalità, del suo carattere e della sua attività. È stato realizzato a partire dallo studio del suo stemma, del quale sono stati individuati i tratti distintivi da tradurre negli elementi figurativi che compongono il ritratto. Sorridente, Mons. Tessarollo è ritratto nello spazio protetto che gli archi e le colonne suggeriscono essere un porticato.
Olio su tela
I dettagli
1. Chioggia
Chioggia, la città che Mons. Tessarollo ha guidato per ben dodici anni, è lo sfondo della composizione, alle sue spalle, a suggerire la conclusione di questa importante esperienza.
2. I pescatori
Il mare e la pesca sono le attività più importanti per Chioggia ma hanno anche un chiaro riferimento all’essere “pescatori di uomini”, oltre ad essere uno dei simboli del suo stemma vescovile.
3. Il vangelo e la croce pettorale
Il Vescovo tiene in mano il vangelo mentre con la stessa mano leggermente tocca la croce pettorale realizzata dal Maestro Poli: la parola e il verbo che si è fatto carne per la salvezza dell’umanità sono tenuti vicini al cuore.
Chioggia, la città che Mons. Tessarollo ha guidato per ben dodici anni, è lo sfondo della composizione, alle sue spalle, a suggerire la conclusione di questa importante esperienza.
2. I pescatori
Il mare e la pesca sono le attività più importanti per Chioggia ma hanno anche un chiaro riferimento all’essere “pescatori di uomini”, oltre ad essere uno dei simboli del suo stemma vescovile.
3. Il vangelo e la croce pettorale
Il Vescovo tiene in mano il vangelo mentre con la stessa mano leggermente tocca la croce pettorale realizzata dal Maestro Poli: la parola e il verbo che si è fatto carne per la salvezza dell’umanità sono tenuti vicini al cuore.
4. Il notebook e lo stemma
Sul notebook si intravede il suo stemma vescovile: il monsignore è rappresentato come un pastore al passo coi tempi, che non si è lasciato intimorire dalle nuove tecnologie, dai nuovi mezzi di comunicazione, dai social.
5. Le api
Le api sul tavolo, come quelle dello stemma, sono un riferimento all’attività di studioso della Scrittura che ha caratterizzato il ministero di mons. Tessarollo. La dolcezza dell’amore per la Parola di Dio è paragonata al miele secondo la nota immagine del “favo stillante” del salmo 19, o a quella, altrettanto significativa di Ezechiele (3,3: “e fu per la mia bocca dolce come il miele”). A rimarcare il suo lavoro di biblista un grosso volume è aperto lì accanto.
Sul notebook si intravede il suo stemma vescovile: il monsignore è rappresentato come un pastore al passo coi tempi, che non si è lasciato intimorire dalle nuove tecnologie, dai nuovi mezzi di comunicazione, dai social.
5. Le api
Le api sul tavolo, come quelle dello stemma, sono un riferimento all’attività di studioso della Scrittura che ha caratterizzato il ministero di mons. Tessarollo. La dolcezza dell’amore per la Parola di Dio è paragonata al miele secondo la nota immagine del “favo stillante” del salmo 19, o a quella, altrettanto significativa di Ezechiele (3,3: “e fu per la mia bocca dolce come il miele”). A rimarcare il suo lavoro di biblista un grosso volume è aperto lì accanto.
Ritratti pittorici
Raffigurare la persona raccontandone anche il carattere e le passioni è ambizione del ritratto pittorico fin dal primo Rinascimento. È in quest’epoca che, grazie ai ritratti che la storia dell’arte ci ha consegnato, cominciano ad assumere una precisa memorabilità i personaggi più illustri e autorevoli. Tale concezione del ritratto, che va oltre la somiglianza al soggetto rappresentato per suggerirne anche aspetti non evidenti, è quella che riprendiamo nel nostro atelier con l’intento di porci al servizio della tradizione.