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Facciate e sculture esterne
Basilica
Madonna della Salute









Indagini preliminari





Il primo passo per la realizzazione del progetto è stata la campagna indagini che ha consentito di acquisire tutte le informazioni necessarie. Le analisi hanno infatti consentito di comprendere la tecnica esecutiva originale e i materiali immessi in precedenti interventi, nonché lo stato di conservazione dei materiali originali e no presenti sul manufatto.

Attraverso una campagna fotografica generale e di dettaglio con fotocamere digitali professionali, nonché grazie all'analisi fotogrammetrica con laser scanner, è stata elaborata una rappresentazione della distribuzione spaziale, qualitativa e quantitativa, dei fenomeni di alterazione e degrado individuati sulla superficie di un manufatto. Tali dati costituiscono uno strumento fondamentale nell'analisi dello stato di conservazione e sono indispensabili per la pianificazione e predisposizione degli interventi di restauro. Nello specifico, obiettivi dell'analisi sono: il rilievo dello stato di fatto, la mappatura del complesso architettonico, la diagnosi dei materiali – con analisi in situ e di laboratorio, la registrazione grafica dello stato di conservazione, la valutazione dell'efficacia delle diverse campionature di restauro, la redazione del piano di monitoraggio.

Restauro degli elementi lapidei





Gli elementi lapidei sono in fase di restauro dalla squadra di restauratori e tecnici del restauro. Ogni superficie viene indagata attentamente in corso d'opera per valutare il miglior intervento e garantirne la conservazione. Il protocollo seguito su tutti gli elementi lapidei è il seguente:



1. MESSA IN SICUREZZA

Si tratta di mettere in sicurezza tutti gli elementi che risultano instabili, pericolanti e distaccati con mezzi di puntellamento, mentre nei casi di elementi eccessivamente disgregati e scagliati si interviene con l'impiego di prodotti consolidanti per iniezione od impregnazione.

2. DISERBO E DISINFESTAZIONE BIOLOGICA

Con l'impiego di prodotti specifici sono rimossi i biodeteriogeni e le piante superiori in modo da disinfestare gli elementi colpiti.

3. PULITURA DELLE SUPERFICI

La pulitura degli elementi lapidei non è univoca, in quanto ogni situazione viene attentamente studiata per valutare la tipologia di pulitura da adottare. In questa fase sono previsti quindi più protocolli operativi procedendo in maniera graduale con la semplice pulitura ad acqua coadiuvata da eventuale tensioattivo con spazzolatura, fino all'uso di prodotti chimici supportati e non per la rimozione di graffiti vandalici, croste nere, macchie di ossidazione e depositi coerenti.

4. RIMOZIONE MATERIALI INCOERENTI

In corso d'opera sono esaminati tutti quegli elementi non originali, come inserti e stuccature, valutandone l'effettiva efficacia e stabilità. Nel caso non risultino idonei, per garantire la conservazione degli elementi originali, vengono rimossi e sostituiti con stuccature od elementi compatibili con l'originale.

5. CONSOLIDAMENTO ELEMENTI LAPIDEI

Per rinforzare la struttura stessa dell'oggetto, si interviene con prodotti consolidanti idonei, applicati a pennello o con siringhe, scelti in base alla tipologia del litotipo e dello stato di fatto.

6. RISARCIMENTO MANCANZE E RIFACIMENTI

Questo tipo di intervento è finalizzato a ricreare la corretta unità di immagine e a sigillare le possibili via di accesso delle polveri, nel pieno rispetto dell'originale, delle esigenze estetiche e di lettura filologica dell'opera. Questo intervento prevederà la realizzazione di stuccature e l'inserimento di vere e proprie ricostruzioni, risarcendo le parti mancanti nel rispetto dell'originale.





Restauro degli intonaci








1. PRE-CONSOLIDAMENTO

L’intonaco che può essere conservato viene messo in sicurezza. Si procede con l’iniezione di malte consolidanti al fine di ridare stabilità ai lacerti di intonaco distaccati.

2. DISERBO E DISINFESTAZIONE BIOLOGICA

Si effettua la disinfestazione degli intonaci con l’impiego di un biocida specifico applicato a spruzzo. Tutte le superfici sono infine abbondantemente risciacquate dopo i cicli necessari alla rimozione dei biodeteriogeni.

3. PULITURA DELLE SUPERFICI

Le superfici intonacate sono lavate accuratamente. Per la rimozione dei depositi maggiormente adesi vengono utilizzati prodotti chimici idonei, come sali inorganici di ammonio.

4. ASPORTAZIONE SALI

I sali che causano le efflorescenze vengono asportati attraverso impacchi composti da polpa di carta e sepiolite. Con un conduttivimetro si verifica che la superficie risulti infine con un contenuto sufficientemente ridotto, se non nullo, di sali.

5. CONSOLIDAMENTO INTONACO

Laddove necessario si interviene con le fasi operative di consolidamento dell’intonaco che è possibile conservare. Per ridare stabilità e struttura ai lacerti si procede con l’iniezione di idoneo prodotto consolidante.

6. RIMOZIONE INTONACO AMMALORATO

In seguito a confronto con D.L e Sovrintendenza competente, si procederà con la rimozione di tutte quelle parti di intonaco eccessivamente ammalorate che non è più possibile conservare.

7. TRATTAMENTO MURATURA

Prima della stesura del nuovo intonaco si procede a ristabilire il paramento murario in laterizio per mezzo di un’adeguata pulitura con acqua e spazzole.

8. RICOSTRUZIONE INTONACO

L’intervento di ricostruzione consente di ridare continuità alla lettura delle facciate. Per riprodurre l’intonaco nel suo aspetto originale vengono preparati impasti con prodotti naturali che vengono stesi secondo le metodologie tradizionali.

9. PROTEZIONE FINALE DELLE SUPERFICI

Su tutte le superfici intonacate viene steso un prodotto protettivo che preserva gli intonaci dagli agenti atmosferici, in particolare dall’acqua, in modo da garantirne la futura conservazione.





Restauro degli elementi metallici








Tutti gli elementi metallici che per locazione non è possibile sostituire o che non necessitano la sostituzione, vengono trattati per arrestarne l’ossidazione e per proteggerli. Questo intervento è inoltre finalizzato a evitare la formazione di macchie sulla superficie lapidea o tensioni interne e conseguente stacco di frammenti/elementi lapidei.









L'intervento




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